Redazione

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giovedì 1 dicembre 2011

Rubrica Scientifica - I Rimedi di Achille


Se un giorno di fine maggio vi trovaste a passeggiare tra le colline banine, ammirando lo spettacolo naturale delle distese di vitigni in preparazione per il prossimo novello, fate attenzione a ciò che calpestate a bordo strada. Potreste imbattervi in una pianta di altezza tra i 50 - 60 cm, dai fiori bianchi o rosa, e per i più esperti, provvista di foglie ligulate, caratteristiche tra le altre che ci fanno capire che ci troviamo di fronte all'Achillea Millefolium. E' una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae, il cui nome, fissato da Linneo, deriva dalla credenza che Achille (ero leggendario greco e protagonista dell'Iliade) avesse usato questa pianta durante l'assedio di Troia per curare le ferite dei suoi soldati, avendo appreso da Chirone le virtù medicinali delle stesse. Recentemente è stato fatto uno studio di ricerca e di determinazione di questa pianta medicinale nel territorio di San Colombano a Lambro (Mi), ad opera del Dr. Mario Congi, Farmacista, in collaborazione con il Prof. Francesco Bracco, Ordinario di Botanica Farmaceutica presso la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Pavia. In questo studio è stata messa in evidenza la presenza dell'Achillea Millefolium nel territorio del Parco di San Colombano a Lambro(PILS), con lo scopo intrinseco di divulgare le proprietà terapeutiche del fitocomplesso estratto dalla stessa.
A tal proposito intervistiamo il responsabile della ricerca, Dr. Mario Congi, Farmacista lodigiano:
Dottor Congi, perchè siete andati a ricercare nelle colline banine questa pianta medicinale?
Bene, questa pianta medicinale fiorisce in zone collinari o in montagna, e comunque in ambienti poco umidi. A volte può essere infestante ed è caratteristica dell'Italia settentrionale. E' una pianta che non soffre la siccità ed il freddo, quindi riesce a sopravvivere anche in condizioni climatiche rigide e nella nostra zona, tra Pavia e Lodi, le colline di San Colombano sono risultate più idonee ad una probabile presenza.
Come siete riusciti a riconoscere e determinare la pianta?
Dr. Mario Congi
Farmacista responsabile della Ricerca
Come è ben noto dalla letteratura, le parti aeree sono ben identificabili. La droga stessa è rappresentata dalla parti aeree della pianta raccolta al tempo della fioritura, mondati degli scapi e seccate al sole. Una volta effettuata questa procedura abbiamo provveduto ad analizzare le varie componenti in modo da poter determinare con certezza la natura della pianta raccolta. E' molto importante ricordare che dai capolini si estrae un olio essenziale che contiene sostanze attive come l'Achillina e l'Achilleina.  
Esistono preparazioni già validate a base di estratto di Achillea?
Per quanto riguarda l'uso esterno, è utile il decotto della pianta, che si prepara a partire da due cucchiai di pianta in 1/3 di litro d'acqua, e somministrato sotto forma di impacco ogni mezz'ora nelle zone interessate da lussazioni, mentre per uso interno si può preparare una tisana a partire da due cucchiai di pianta in una tazza di acqua bollente, come funzionale preparato digestivo.
Quale è il messaggio per noi Giovani Farmacisti?
A mio parere, in questo periodo di probabile evoluzione della figura professionale del farmacista, la valorizzazione di conoscenze approfondite relative alla preparazione di medicamenti a partire da piante medicinali, come rimedi complementari alle terapie convenzionali, conferisce alla nostra professione un valore aggiunto. Saper riconoscere la pianta, la droga, ed utilizzarne il fitocomplesso in modo da poter preparare medicamenti adatti, è sicuramente un aspetto fondamentale e positivo per la valorizzazione nel presente e nel futuro della nostra attività professionale come farmacisti.

Dr. Alessandro Punzi
Farmacista di Casalpusterlengo




Bibliografia:




Pignatti S. - Flora d'Italia. Volume III, 1982, Edagricole - Bologna
Bruni A., Nicoletti M. - Lezioni di Botanica Farmaceutica, 2000, CISU - Roma
Congi M. - Achillea Millefolium nel Parco di San Colombano a Lambro
Lauber K., Wagner G. - Flora Elvetica. 2007 Haupt, Berna, 1098-1101