Infiorescenza di Monoi |
In
questo periodo dell’anno la mia mente spesso vaga alla ricerca di ricordi
“caldi”, del ricordo dell’ormai lontana estate e dei suoi profumi. Profumi che,
anche se colti distrattamente dal naso, vengono subito elaborati dal sistema
limbico proiettano immediatamente ricordi e immagini magari sepolti nella
nostra memoria.
Nell’Olimpo
di questi profumi d’estate troviamo sicuramente l’olio di Monoi. Tipico della
Polinesia, viene preparato facendo macerare nell’olio di cocco i fiori di Tiarè
(Gardenia Tahitensis). Questi piccoli alberelli presentano dei fiori bianchi
dai petali a stella che fioriscono in numero limitato ma durante tutto il corso
dell’anno nelle isole polinesiane. E’ allo stato di bocciolo che il fiore viene
raccolto e messo in macerazione nell’olio di cocco per circa due settimane
donando così la sua caratteristica fragranza al Monoi.
L’olio
così ottenuto viene spesso considerato un solare. Personalmente sconsiglio
l’uso del Monoi come “superabbrozzante”, anche nel caso di pelli già molto
abbronzate è sempre consigliabile l’uso di una protezione per evitare
spiacevoli effetti di fotoinvecchiamento e danno da radicali. Provate però a
consigliare il Monoi come doposole o come impacco per i capelli aggrediti dalla
salsedine e, al ritorno dalle vacanze, avrete certo delle clienti soddisfatte
del vostro consiglio.
Se
poi in questi periodi di freddo inteso ritroverete in fondo al cassetto del
bagno il vostro Monoi in letargo (l’olio di cocco solidifica a 22 C°) basterà
tenerlo sotto l’acqua calda per pochi minuti e potrete usarlo per dare sollievo
a mani screpolate, ragadi delle dita e talloni fissurati...il tutto
inebriandovi della sua fragranza unica e pensando così all’estate che prima o
poi tornerà.
Dr.
Michele De Tanti
Segretario Agifar Milano Lodi Monza e Brianza