Redazione

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domenica 30 ottobre 2011

Rubrica Scientifica - Il trattamento dell'Insonnia


L’insonnia è il più comune di tutti i disturbi del sonno e colpisce ogni anno più del 40% della popolazione. Ne sono affetti da un terzo ad un quarto della popolazione mondiale. L'insonnia viene definita come la percezione da parte del soggetto di un sonno inadeguato e/o insufficiente ed è caratterizzata da difficoltà ad iniziare o mantenere il sonno, risveglio precoce mattutino e sensazione di sonno non ristoratore. Sono spesso presenti disturbi diurni quali astenia, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, deficit di attenzione, scarso rendimento lavorativo, cefalea. Le cause dell’insonnia possono essere molteplici. L’individuazione della causa è fondamentale per una gestione efficace del disturbo.
Esistono vari tipi insonnie:
Psicofisiologiche che vedono l’instaurarsi di un circolo vizioso: la paura di passare un’altra notte insonne non fa altro che accrescere la tensione che a sua volta impedisce un adeguato rilassamento.
Paradossali:  il paziente riferisce di dormire cronicamente poco e male, anche se e il monitoraggio polisonnografico evidenziano lunghi periodi di sonno.
Da inadeguata igiene del sonno: dovute a cattive abitudini alimentari, come il consumo eccessivo di cibo e di alcolici o di bevande contenenti caffeina, l’esposizione prolungata nelle ore serali a sorgenti luminose (TV, computer) o intense attività intellettuali o fisiche poco prima di andare a letto.

Tra i farmaci più comunemente utilizzati per il trattamento dell'insonnia, troviamo gli ipnotici e gli ansiolitici. Le benzodiazepine rappresentano il gruppo più importante utilizzato nel trattamento dell’insonnia. Esse  causano riduzione dell’ansia e dell’aggressività, sedazione, soppressione delle convulsioni (effetto anti-epilettico). La somministrazione a lungo termine delle benzodiazepine per la sedazione non è consigliabile a causa degli effetti di tolleranza, dipendenza e malessere.
Gli effetti collaterali più gravi delle benzodiazepine si manifestano quando vengono assunte insieme ad altre sostanze sedative, come l'alcool: tale associazione può causare disinibizione o addirittura depressione respiratoria.
Per ovviare a questi inconvenienti è opportuno scegliere una terapia alternativa, efficace e più sicura che possa permettere al paziente di riacquistare facilmente il sonno senza dover incorrere in spiacevoli conseguenze dovute all'uso di farmaci.

Tra le terapie alternative troviamo diverse piante officinali che contengono sostanze benzodiazepino-simili, comportandosi quindi come induttori del rilassamento e del sonno, senza però provocare effetti indesiderati gravi.

Fitoterapia per il Trattamento dell'Insonnia

Valeriana - La valeriana è attiva sul sistema nervoso centrale, sul quale esercita azione sedativa e ipnoinducente. Uno studio clinico effettuato su pazienti affetti da insonnia trattati con estratto secco di valeriana o oxazepam ha rilevato che in entrambi i gruppi i parametri esaminati miglioravano in modo significativo con differenze pressoché inesistenti. La Valeriana quindi ha azione simile a quella delle benzodiazepine e dei barbiturici nell'induzione del sonno, senza provocare sonnolenza al risveglio come invece fanno alcune molecole di sintesi ad azione più prolungata.
Passiflora - Provoca un sonno simile a quello fisiologico e un risveglio senza effetti indesiderati quali letargia. Non causa farmacodipendenza. Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto della passiflora in pazienti affetti da disordini ansiosi vs oxazepam. Entrambi i trattamenti erano efficaci al termine della sperimentazione, anche se l’oxazepam mostrava i suoi benefici in modo più rapido. Esso causava però problemi di sonnolenza e di scarsa concentrazione sul lavoro in parecchi pazienti, problemi che erano assai meno evidenti nei soggetti trattati con la passiflora.
Humulus lupulus - E’ un buon equilibratore nervoso per diversi stati di angoscia. Uno studio clinico controllato ha indagato l’effetto sul sonno di una combinazione valeriana-luppolo versus difenidramina e versus placebo. I pazienti trattati con la combinazione in oggetto valeriana-luppolo mostravano una riduzione della latenza del sonno migliore della difenidramina e del placebo.
Lavanda Officinalis - Ha attività neurosedativa e rilassante quando utilizzata per via inalatoria, e ciò indica che anche piccole dosi di questa droga hanno una notevole influenza sull'attività cerebrale. Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto degli oli essenziali di lavanda sulle performance cognitive e sul comportamento. Si è notato che l’inalazione dell’olio essenziale di lavanda provocava un significativo decremento della performance della “working memory” e un rallentamento della velocità di esecuzione dei test per la memoria e l’attenzione.

Il sonno e il riposo sono fattori molto importanti, che determinano in modo significativo la qualità della nostra vita e del nostro organismo. È quindi fondamentale non privare il nostro corpo di questa necessità evitando così di incorrere in spiacevoli conseguenze fisiche e psichiche che possono condizionare negativamente lo svolgimento di normali attività.
La fitoterapia è un’alternativa valida, di facile approccio, soprattutto consigliabile e comunque molto efficace, alla quale possiamo rivolgerci. La scelta di un’alternativa al farmaco tradizionale, deve essere fatta comunque con coscienza e attenzione, senza sottovalutare le azioni, l’efficacia e a volte anche le interazioni delle piante officinali.

Dr.ssa Michela Cagnoni
Farmacista Milanese

Referenze Bibliografiche
  • Cagnoni C. - Trattamenti fitoterapici per la cura dell’insonnia
  • Maugini E., Mariotti M. et al., “Manuale di Botanica Farmaceutica”. Piccin ED, VIII Edizione.
  • Rang H.P., Dale M.M et al., “Farmacologia”. Casa Editrice Ambrosiana, III Edizione.
  • Trapani G., “Insonnia e altri disturbi del sonno”. Red ED.C.
  • Casella C. e Taglietti V., “Principi di Fisiologia” Volume II. Casa Editrice “La Goliardica Pavese”.
  • Fernandez-San- Martin M., Masa Font R. et al., “Effectiveness of Valerian on insomnia”. Sleep Med. 2010 505-11.
  • Armstrong E.P., Bolus R., et al., “Disease Management & Health Outcomes. Insomnia: diagnosis and treatment in general practice”, 2005.